Cari soci e sostenitori del Comitato Civico ” salute e Ambiente ” di Bedizzole
i concomitanza con la riapertura del procedimento autorizzativo e con la convocazione della Conferenza di Servizi, che vi confermo fissata per la mattina del 2 luglio p.v., vi trasmetto alcune considerazioni su questa sofferta vicenda.
Alcuni giorni fa è stata depositata, e resa pubblica, la sentenza sul ricorso presentato dalla ditta 3A contro il provvedimento della Provincia di Brescia che, il 20 luglio 2012, negava l’autorizzazione alla costruzione e all’esercizio di un impianto per la produzione di energia elettrica e calore alimentato da fonti rinnovabili, da localizzare nel Comune di Bedizzole.
Si premette che questa sentenza, giunta dopo 29 mesi dall’impugnazione del provvedimento di diniego, e dopo un pronunciamento del TAR stesso che respingeva la domanda presentata dalla stessa ditta per la sospensione dell’esecuzione del provvedimento, com’è facilmente immaginabile, ha fatto molto discutere e preoccupare sia i bedizzolesi, che a migliaia si erano mobilitati contro la realizzazione dell’impianto, sia le popolazioni dei comuni contermini, comuni che avevano sostenuto e condiviso tale mobilitazione.
E’ opportuno ribadire il principio per il quale le sentenze si rispettano e non è nostra intenzione venir meno a questo principio ma siamo critici sui contenuti del provvedimento del TAR.
Questa sentenza fa preoccupare perché l’eventuale realizzazione di un simile impianto comporterebbe un peggioramento della situazione ambientale della zona, come ampiamente evidenziato nel corso del procedimento autorizzativo iniziato nel dicembre 2010 ma, soprattutto, ha lasciato tutti sorpresi in quanto questa sentenza in sostanza sconfessa le conclusioni che avevano motivato il rigetto dell’istanza di sospensione cautelare.
Di fatto, da una parte il Tar ritiene necessario un ulteriore approfondimento istruttorio, dall’altra riconosce la complessità della materia così da ritenere non imputabile alla Provincia ed alle altre amministrazioni coinvolte una condotta istruttoria negligente o disattenta, tanto da non intravvedere alcun danno risarcibile.
Ancor più sorprende dover constatare che alla Provincia venga “ rimproverata “ l’applicazione sproporzionata del principio di prevenzione, quando la posta in gioco è la salute dei cittadini.
È sconfortante constatare che dopo quasi cinque anni dall’avvio del procedimento autorizzativo, anni densi di approfondite analisi tecniche e normative, per la realizzazione di questo impianto necessitano ancora ulteriori “valutazioni” tecniche!!!!!
Ribadiamo ancora , peraltro, che la tutela della salute e dell’ambiente non dovrebbe dipendere da questioni formali.
In attesa di conoscere quali saranno le conclusioni alle quali perverrà la Provincia di Brescia, a seguito della Conferenza di Servizi del 2 luglio 2015 , l’attività del Comitato sarà ancora una volta quella di vigilare sulla correttezza e sul rispetto delle procedure, oltre che produrre ogni contributo possibile al fine di evitare la realizzazione del progetto. Questo si concretizzerà attraverso la predisposizione di consulenze tecniche e scientifiche ma anche con la mobilitazione della comunità bedizzolese e di quelle dei comuni che hanno già condiviso e sostenuto la lotta del Comitato e delle amministrazioni direttamente coinvolte.
A tutti voi codiali saluti,
Prof. Gianpietro Fogliazza
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